FINANZA COLLABORATIVA: ASGI ENTRA NEL CIRCUITO IN-LIRE

In un panorama sociale ed economico segnato da una costante incertezza, l’unica certezza che muove le imprese è la necessità di individuare strumenti utili a superare la carenza di liquidità e scardinare la trappola dell’inflazione, soprattutto in tempi di limitazioni nell’accesso al credito. Ecco perché tra i modelli finanziari alternativi al sistema bancario si stanno affermando da qualche anno le monete complementari, da non confondere con le cosiddette criptovalute, ancora oggetto di forti perplessità in merito all’affidabilità e trasparenza del loro impiego. Nata originariamente in Sardegna, la moneta complementare è esplosa a livello nazionale per diverse buone ragioni:  se da un lato favorisce la circolazione del capitale e il contenimento degli oneri finanziari per le imprese, dall’altro non ha riflessi sull’inflazione. E genera nuove opportunità di business favorendo la compravendita di beni e servizi tra settori merceologici molto diversi. L’Associazione San Giuseppe Imprenditore ha individuato nel Circuito In-Lire, premiato lo scorso ottobre come miglior modello italiano di finanza collaborativa ai Fintech Awards, la piattaforma ideale per entrare nel mondo delle monete complementari. Ne parliamo con Romi Fuke, fondatore e ceo di In-Lire Spa.

Come e perché nasce il Circuito In-Lire? «Sostenere le piccole e medie imprese aiutandole a fare rete attraverso lo strumento del credito compensativo, favorendone la competitività anche nei periodi di crisi: è l’obiettivo da cui abbiamo preso le mosse nel 2017 fondando In-Lire come prima start up nativa digitale nel mondo dei circuiti di moneta complementare. Nel sistema In-Lire, già presente in dieci regioni d’Italia,  il business si basa sull’utilizzo del credito commerciale, che viene adoperato come “moneta” per pagare beni e servizi tra le aziende che fanno parte del circuito».

Una sorta di baratto di carattere finanziario… «Lo definirei un sistema fiduciario che crea un circolo virtuoso in grado di sostenere le imprese e aiutarle in qualsiasi momento di difficoltà o crisi, che sia della singola impresa o del sistema economico generale: il credito reciproco tra queste realtà nasce infatti in condizioni di forte fiducia, è generato dalla crescita del fatturato dei partecipanti e svolge la funzione di una moneta reale, non virtuale, che affianca ma non sostituisce l’euro. E visto che la fiducia bisogna meritarsela, oggi In-Lire SpA ha il miglior rating finanziario tra gli operatori di credito compensativo in ambito fintech, con la tripla A per caratteristiche di solvibilità».

Come funziona la moneta complementare? «La moneta utilizzata nel nostro circuito è un credito commerciale con valore fisso – ogni credito In-Lire corrisponde a 1 euro – e nasce perché tra cliente e fornitore viene emessa una fattura o un documento fiscale. Il credito generato in questo modo viene poi utilizzato per pagare i beni e servizi indicati nella fattura o nel documento fiscale. Questo tipo di credito non produce interessi attivi, né il debito interessi passivi; per questo motivo le aziende aderenti al circuito tendono a utilizzarlo immediatamente per pagare beni e servizi nel circuito, non andando così a intaccare la liquidità in banca».

Qual è la visione che sostiene la vostra crescita? «Oggi contiamo sull’adesione di quasi 2.000 imprese, dopo la recente acquisizione dei circuiti di credito commerciale già attivi nel Lazio, in Umbria e nella Marche. La visione è chiara: generare ricchezza valorizzando il potenziale inespresso delle nostre aziende, l’enorme risorsa di professionalità̀, cultura del lavoro e tradizione d’eccellenza che caratterizza da sempre l’Italia. In che modo? Creando community economiche localmente sostenibili, senza perdere di vista le dinamiche di cambiamento globali, con grande attenzione all’innovazione tecnologica e al rispetto per il pianeta. Non si può creare valore senza recuperare la dimensione valoriale dell’idea di crescita: c’è vero sviluppo solo quando migliora il benessere delle persone e della società in cui viviamo. Per questo In-Lire SpA è diventata società Benefit, perché sente la responsabilità di condividere con tutto il circuito la sua particolare mission: la sostenibilità in economia non riguarda solo i bilanci, che naturalmente devono quadrare. Un’economia sostenibile deve produrre ricchezza e benessere, e deve soprattutto distribuirla con equità».

In che modo il sistema In-Lire favorisce lo scambio tra le imprese aderenti? «Grazie all’operato dei nostri sessanta collaboratori, ogni giorno la piattaforma fornisce strumenti e servizi a sostegno delle aziende che partecipano al network, generando molteplici occasioni di scambio commerciale basato su pagamenti totalmente o parzialmente in moneta complementare. Registriamo una media di 1500 transazioni al mese e contiamo di chiudere il 2023 con un valore complessivo di transato pari a circa 55 milioni di euro».

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