Auguri al nostro presidente!

BUONA STRADA, PRESIDENTE!

Ci sono capitani d’impresa e altri eccellenti protagonisti dell’imprenditoria che possono misurare la propria grandezza in base ai risultati che hanno raggiunto. E possono raccontare di “avere successo” perché hanno ottimi fatturati, fabbriche importanti, stuoli di segretarie e assistenti, macchine prestigiose. Ed è tutto lì, il successo: tutto misurato, catalogato, rappresentato, raccontato.

Appunto, è successo ed è già passato.

Un museo di straordinarie affermazioni personali, che il tempo ricoprirà di polvere e oblio, come tutte le cose umane fondate sul valore del possesso. Poi ci sono uomini come Lorenzo Orsenigo, il cui passato è stato anche sinonimo di “successo”, anche se è successo qualcosa che ha decretato il fallimento di quella grandezza effimera. Sono uomini che affidano la loro reputazione a due elementi convergenti: l’identità e la visione.

Già titolare di un’impresa di successo nel mondo dell’edilizia, costretto al concordato per salvaguardare il futuro di 180 dipendenti ma rinunciando all’intero patrimonio personale e vedendo consumarsi in un attimo la storia ricca di onestà e dignità dell’azienda di famiglia, oggi Lorenzo compie 76 anni e può contare su un grande futuro: quello di un uomo che, da costruttore di grigliati, è diventato un costruttore di speranza e un ri-costruttore di imprenditori persi nel vortice della crisi infinita dell’ultimo decennio.

Creando insieme a qualche buon amico l’Associazione San Giuseppe Imprenditore, concretizzando poi questa azione “salvifica” nel progetto del Telefono Arancione, vera ciambella di salvataggio lanciata agli imprenditori travolti dalla tempesta economica e finanziaria, Lorenzo Orsenigo ha saldato in un’intuizione geniale la sua vocazione di imprenditore fiducioso nelle buone regole del fare impresa e la sua fede nel “Figlio del carpentiere di Nazareth”, maturata attraversando il deserto della disperazione e della solitudine.

Come ha scritto nel suo libro “Rabbi. La buona imprenditoria nei Vangeli”, la nuova meritoria impresa di Lorenzo è dedicata «a tutti i piccoli e medi imprenditori italiani, artigiani e commercianti compresi, giovani o meno giovani, i quali si dedicano instancabilmente alla vocazione di fare impresa, consacrando non solo l’anima e il corpo, ma coinvolgendo anche la famiglia in un tutt’uno che ha una forte valenza con caratteristiche quasi religiose»

E’ a questa unione, consacrata nella sua vita quotidiana di marito, padre e nonno felice, oltre che di “imprenditore di uomini”, che Lorenzo deve la vera natura della sua identità e la prospettiva più autentica e concreta della sua nuova visione.

Buona strada, Presidente!

Da tutti gli amici Giuseppini… AUGURI

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