Governo: Orsenigo, imprenditori messi in croce se falliscono, giusto intervenire

Milano, 5 giu. (AdnKronos) – “Non lo so poi cosa faranno, ma per ora il Governo mi piace per il coraggio che dimostra nel dire che certe cose devono cambiare”. Lorenzo Orsenigo, 77 anni, non è proprio un grillino dell’ultima ora: si definisce “un ex democristiano” e “un ex imprenditore”, passato attraverso la crisi dell’edilizia e un concordato. Nel 2013 ha fondato l’associazione San Giuseppe Imprenditore e, poco dopo, il Telefono Arancione, per aiutare gratuitamente gli imprenditori in difficoltà. Sergio Bramini è uno di questi. Per l’imprenditore di Monza, brianzolo come Orsenigo, fallito nonostante vantasse un credito di 4 milioni con lo Stato, l’associazione ha lanciato una raccolta fondi e si sta impegnando perché Bramini possa stralciare la sua posizione e riottenere la sua casa.

“Quando cadono, gli imprenditori finiscono una stanza buia, vanno nel panico, e non sempre i professionisti a cui si rivolgono hanno tempo di seguirli”, spiega Orsenigo all’Adnkronos, che ha vissuto lo stesso dramma, in passato. “Ci sono – sottolinea – delle leggi che bisogna prendere in mano e cambiare: è giusto che gli imprenditori paghino se hanno fatto errori, ma non si può portare via la casa con procedure ingiuste e insane”. Nel suo discorso per ricevere la fiducia al Senato, il premier Giuseppe Conte ha annunciato che sarà rivista la tradizionale legge fallimentare, nel segno di un “approccio più ampio che abbandoni una logica meramente sanzionatoria”. E’ “un bene” che il tema sia riportato al centro della discussione pubblica e politica, dice Orsenigo. Anche perché, “altrove, in Europa, queste cose non succedono”.

In Francia, ad esempio, a un imprenditore è permesso di ripartire dopo una crisi, anche con nuovi fidi bancari. “Una volta che certifichi un dissesto finanziario, il dépôt de bilan, puoi ripartire subito dopo con una nuova società”. Qui in Italia, invece, “sei messo in croce e tutte le banche ti segnalano alla centrale rischi. Poi, ci vogliono anni di tempo per cancellare tutto questo”. Il Telefono Arancione finora ha ascoltato e seguito circa 750 imprenditori dalla sua nascita, ma “cento sono rimasti con noi e continuano a partecipare alle iniziative della rete”. Tra queste, c’è la Compagnia delle Idee, un’iniziativa di solidarietà che si è svolta per la prima volta a Milano lo scorso 25 maggio promuovendo l’incontro della domanda e dell’offerta per aiutare lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali.

Fonte: http://www.metronews.it/18/06/05/governo-orsenigo-imprenditori-messi-croce-se-falliscono-giusto-intervenire.html

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